CONTRO IL COVID 19
I cobot sono stati protagonisti ultimamente di una serie di applicazioni non convenzionali che le aziende hanno sviluppato in risposta all’emergenza pandemica del Coronavirus. I cobot sono stati integrati in sistemi di:
- pulizia e disinfezione profonda che non comportino il contatto umano diretto con aree potenzialmente infette. A metà aprile, i ricercatori della Nanyang Technological University (NTU) hanno presentato la propria soluzione a questo problema con la presentazione di eXtremeDisinfection roBOT (XDBOT), che comprende un cobot UR5 dotato di un ugello elettrostatico, il tutto montato su una piattaforma mobile. Un’altra soluzione di disinfezione è quella sviluppata dalla Università della California del Sud (USC) ha svelato il proprio prototipo Agile Dexterous Autonomous Mobile Manipulation System-UV (ADAMMS-UV). È simile all'XDBOT in quanto utilizza un cobot UR5 montato su una piattaforma mobile. Ma invece di spruzzare disinfettante, ADAMMS-UV utilizza un proiettore di luce UV con una fonte di luce UV aggiuntiva montata sulla base. Le frequenze ultraviolette sono in grado di abbattere il DNA del virus.
- Esecuzione tamponi oro faringei: il co-fondatore di Universal Robots Esben Østergaardha rivolto le sue energie creative alla progettazione e allo sviluppo del primo robot autonomo al mondo in grado di eseguire tamponi oro faringei. La soluzione è stata lanciata da Lifeline Robotics, una società che ha co-fondato con il Maersk Mc-Kinney Moller Institute presso l'Università della Danimarca meridionale (SDU).
- Esecuzione test siereologici: DetectaChem, produttore di sistemi di rilevamento portatili con sede a Houston, in Texas, ha presentato alla fine di maggio un'esclusiva soluzione di test COVID-19 basata su smartphone. Il test COVID-19 a casa a basso costo dell'azienda fornisce risultati tramite smartphone in soli 15-30 minuti. Tre cobot UR10 impiegati nella struttura produttiva di Detecta Chem vengono utilizzati nelle operazioni di sballaggio dei kit di test accelerando rapidamente la produzione su larga scala del test COVID, in attesa dell'approvazione della FDA.
- Produzione di ventilatori polmonari: a marzo, ad esempio, la casa automobilistica spagnola SEATha deciso di trasformare una delle sue linee di assemblaggio dal suo ruolo originale alla produzione di respiratori per la ventiulazione artificiale dei malati di Covid-19. SEAT ha installato un UR10e alla fine della linea per eseguire un controllo di qualità del meccanismo di blocco sulla scatola di controllo dell'unità.
- Produzione di schermi facciali, mascherine e altri DPI
Tutte queste applicazioni, sviluppate a tempo di record dalle singole industrie, testimoniano della grande flessibilità e capacità di adattamento dei cobot.
L’AUTOMAZIONE ARTISTICA
I cobot sono stati applicati persino in ambito artistico
- come membri aggiunti di corpi di ballo, ad esempio
- o in installazioni presso eventi come la Biennale di Architettura di Venezia.
La semplicità di programmazione che li contraddistingue rende possibile il loro utilizzo anche da parte di operatori lontani dal mondo della manifattura, meno tradizionalmente avvezzi all’utilizzo dell’automazione.
ROBOTICA A PORTATA DI MANO
I cobot sono stati integrati anche in soluzioni che possiamo toccare con mano in esperienze quotidiane e comuni. In una di queste ad esempio, sviluppata dall’Università di Graz (Austria)
- i cobot UR automatizzano le operazioni di ricarica delle vetture elettriche.
Grazie ad un sofisticato sistema di visione, il braccio robotico collaborativo riconosce le prese di corrente dei veicoli permettendone la ricarica sia in condizioni di luce naturale che artificiale e persino se il veicolo non è parcheggiato correttamente. Tutta l’operazione è automatica e non richiede l’intervento del guidatore.
I cobot sono stati anche integrati in applicazioni che prevedono la
- preparazione di caffè e di azioni di cocktelerie
- O ancora la preparazione di alcune prelibatezze (dalla pizza ai laksa indonesiani)
Infine, persino a Wall Street i cobot hanno dato il loro contributo: il 17 ottobre 2018 un UR5e ha suonato il campanello che segna la chiusura delle operazioni di borsa del NYSE, il New York Stock Exchange, la più grande borsa valori del mondo.
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