Quali elementi vanno considerati nel calcolare il costo di un'automazione?
Spesso le aziende sono spaventate da quello che comporta intraprendere un percorso di automazione. Automatizzare i processi infatti comporta un investimento iniziale per l’acquisto del robot e degli end effector, investimenti in sistemi di sicurezza (come barriere e recinzioni perimetrali), spese di programmazione e infine spese per la formazione del personale addetto all’uso dell’automazione. Questo scenario si verifica costantemente in caso l’azienda implementi un’automazione di tipo tradizionale.
Ma cosa cambia quando l’automazione è di tipo collaborativo?
In questo caso le variabili in gioco cambiano radicalmente.
I robot collaborativi Universal Robots richiedono un costo d’ingresso significativamente minore. È necessario però operare dei distinguo e definire con precisioni i requisiti della nostra applicazione. Se la nostra produzione necessita alti ritmi, elevata capacità di carico e soprattutto si basa su lotti lunghi a basso mix, allora l’automazione tradizionale è la scelta che meglio si confà alla nostra realtà. Se invece necessitiamo di flessibilità, capacità di adattamento e la nostra produzione richiede ritmi contenuti ma un elevato mix su bassi volumi, allora la robotica collaborativa è la risposta più performante ai nostri bisogni. E la flessibilità è uno degli elementi da tenere in conto nel calcolo del costo di un percorso di automazione.
Il costo dell’automazione collaborativa
La gamma robot Universal Robots è composta da 4 cobot, che offrono portata al polso e sbraccio incrementali (3,5,10,16 kg per rispettivi, 500, 850, 1300 e 900 mm) e costano dagli 11 ai 40 mila euro circa per il modello più grande e potente (UR16e).
Il vantaggio di un robot collaborativo è che non rappresenta un investimento congelato nel tempo e nello spazio, ma uno strumento flessibile che – se acquistato per una specifica attività – può venir impiegato in caso di bisogno per una totalmente diversa senza spese di riattrezzaggio. La flessibilità rappresenta quindi un investimento e la migliore garanzia della sua durata.
Inoltre vi sono alcune spese che possono essere quasi certamente eliminate dalla lista:
- Barriere di recinzione: oltre l’80% dei cobot UR impiegati nel mondo (sono più di 50.000 in questo momento) non necessita di barriere o recinzioni. I cobot sono strumenti sempre sicuri. L’applicazione nel suo complesso (ovvero l’aggregato di robot+ end effector) necessita invece di un’analisi del rischio che potrebbe determinare – in alcune condizioni – l’installazione di barriere e recinzioni.
- Spese di programmazione: sballare un cobot UR e mettere in funzione la prima elementare attività comporta meno di 90 minuti per un utilizzatore non esperto. Un’automazione di tipo tradizionale comporta invece il costoso intervento di uno specialista, settimane di studio e (spesso) mesi prima dell’entrata in funzione del robot. I cobot garantiscono una rapida programmazione (usualmente senza interventi esterni), e un altrettanto rapida entrata in funzione. Questo garantisce un ritorno d’investimento più rapido e un vantaggio competitivo immediato.
- Spese di formazione: rendersi autonomi dai programmatori e dai system integrator comporta un investimento formativo spesso ingente. La programmazione dei cobot Universal Robots poggia invece per gran parte su una base gratuita. L’Academy di UR è composta da 9 moduli online (durata 90 minuti) che forniscono la prima essenziale formazione per la programmazione e l’uso dei cobot. I successivi passi, come la formazione necessaria a dare vita ad applicazioni complesse, avviene attraverso corsi che si tengono presso i training center UR e non supera i 1.200 euro a corso.
Infine, uno degli elementi che vanno tenuti in considerazione nel calcolare il costo complessivo di una soluzione robotica è la capacità dei cobot (per tutte le evidenze descritte qui sopra) di generare un ritorno d’investimento più rapido delle automazioni di tipo tradizionale. Un cobot infatti viene programmato in poche ore, una cella completa entra in funzione in pochi giorni e si ripaga (in media) entro 12 mesi.
La scelta del tipo di automazione è quindi soggetta alle necessità dell’azienda e al suo modello produttivo. Nel caso sia necessario dare vita a una produzione flessibile, versatile, non si disponga dello spazio necessario a installare ingombranti misure di sicurezza (né del tempo necessario a formare adeguatamente la forza lavoro su soluzioni complesse) allora l’automazione collaborativa è una scelta sicura e redditizia.
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