La centralità sempre più marcata che la figura del cliente ha nel settore automotive, la ricerca di un tasso di personalizzazione del prodotto finale sempre più spinto, sottopongono l’intera industria automobilistica a una pressione che non ha riscontri nel recente passato.
Un simile scenario impone alle grandi case produttrici di ricorrere a soluzioni in grado di garantire un alto livello di rendimento, efficienza e al tempo stesso la flessibilità necessaria per venire incontro alle pressanti richieste del mercato. Le soluzioni di automazione sin qui ampiamente adottate dall’industria automobilistica, il primo e a tutt’oggi ancora il maggiore comparto per applicazione di robot, non sono più grado di rispondere con la necessaria versatilità ai cambiamenti in atto. Il mercato attuale richiede soluzioni produttive in grado di:
- Adeguarsi con tempestività al cambiamento e alle commesse in arrivo
- Garantire una rapida e flessibile messa in funzione delle linee di produzione
- Adattarsi con semplicità e rapidità al layout preesistente
- Essere performanti anche in assenza di competenze specifiche e comunque richiedere un carico cognitivo non eccessivo
Soprattutto la subfornitura del settore automotive, composta da piccole realtà industriali che nella maggior parte dei casi non dispongono di competenze verticali nella programmazione robotica, necessitano di strumenti in grado di essere produttivi ed efficienti nel breve e medio periodo e di essere messi in funzione dai propri dipendenti senza costosi interventi di programmazione esterni.
I robot collaborativi, progettati e costruiti per rispondere a scenari produttivi mutevoli, sono l’arma in più a disposizione delle aziende del settore.
Un robot collaborativo – cobot – infatti è in grado di:
- Aumentare la produttività (riducendo i tempi ciclo)
- Essere riprogrammato e integrato con rapidità su attività di volta in volta diverse, tipiche del settore
- Garantire un alto livello di precisione e affidabilità
- Essere immediatamente produttivo e non richiedere modifiche al layout aziendale
APPLICAZIONI COLLABORATIVE
Universal Robots offre 3 diversi modelli di cobot, UR3e, UR5e e UR10e, in grado di rispondere alle diverse necessità produttive.
Le attività del settore automotive che un cobot può automatizzare sono molteplici:
AVVITARE IN DUE È MENO FATICOSO
PSA Group ha sviluppato un’applicazione (unica e coperta da brevetto) che include due cobot UR10 in un’attività di avvitatura di bulloni sulla scocca delle automobili. Il sensore forza/coppia nativo al polso garantisce operazioni precise e un’alta ripetibilità.
ASSEMBLAGGIO: PERCHÉ COLLABORARE È VANTAGGIOSO
Bajaj Auto Ltd., il terzo produttore al mondo di motoveicoli, ha integrato i cobot Universal Robots nei propri stabilimenti, in applicazioni di assemblaggio. L’obiettivo era migliorare performance produttive ed ergonomia delle operazioni. L’azienda è riuscita a stare al passo con la richiesta di personalizzazione costante dei modelli e ad aumentare precisione ed efficienza del processo, sollevando al tempo stesso i propri operatori (in larga parte donne) dalle operazioni più faticose e ripetitive.
IL CONTROLLO QUALITÀ COLLABORATIVO NON È UNA SPESA, MA UN INVESTIMENTO
Abbiamo già avuto modo di descrivere i vantaggi derivanti dall’automazione del controllo qualità, una fase del processo produttivo strategica. Lear Automotive, azienda tedesca da oltre 130mila dipendenti, ha applicato i cobot Universal Robots nel processo di avvitatura dei sedili, estendendo le capacità del robot collaborativo anche nelle fasi di controllo qualità: nel processo di avvitatura del sedile infatti, il cobot controlla la presenza di tutte le viti sul sedile e scarta il prodotto – emettendo un segnale e richiedendo l’intervento dell’operatore – in caso di mancanza di uno degli elementi richiesti.
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