ROI: ECCO PERCHè LA ROBOTICA COLLABORATIVA è DIFFERENTE
Il budget da investire in automazione è un tema sensibile per ogni azienda. I robot sono beni durevoli, ma costosi nella maggior parte dei casi. È quindi necessario che possano garantire un ciclo di vita adeguatamente lungo per permettere all’azienda di ammortizzare l’investimento.
Quali sono le voci di costo che vanno a determinare il ROI di un’applicazione robotica?
Certamente il costo infrastrutturale, composto da robot, end effector, eventuali barriere di protezione. Poi nell’equazione è spesso necessario inserire costi di programmazione e installazione, quindi il know how esterno che spesso l’azienda deve acquistare da system integrator e specialisti. Vi sono però anche voci di costo che non emergono immediatamente ma che vanno attentamente considerate. Un’applicazione complessa, ingombrante, che richieda l’installazione di barriere di recinzione e la messa in sicurezza del layout prima dell’entrata in funzione, comporta un’ulteriore spesa: il rallentamento, se non la sospensione della produzione. Questa spesa (inerente quindi la temporanea sospensione/rallentamento della produzione) si replica ogni qualvolta si renda necessario riprogrammare l’applicazione per mutate esigenze produttive. Così come viene egualmente replicata la spesa necessaria alla programmazione se l’azienda non dispone di adeguate competenze interne da applicare al reimpiego del robot.
Questo scenario è particolarmente vero quando l’automazione prescelta per il proprio modello produttivo è di tipo tradizionale. L’automazione tradizionale è infatti adatta a garantire alti volumi, basso mix produttivo ed elevati tempi ciclo. Quando invece l’azienda si trova a fronteggiare uno scenario in cui la flessibilità è mandatoria, allora la partita cambia e l’automazione tradizionale cessa di essere conveniente, redditizia, adatta a sostenere il modello produttivo. Proprio perché richiama in causa spese di riprogrammazione e costi connessi alla sospensione/rallentamento di produzione ad ogni cambio di linea.
L’automazione collaborativa propone invece un paradigma del tutto diverso.
I cobot sono adatti ad operare in ogni settore industriale e possono automatizzare con efficacia decine di applicazioni diverse, ma forniscono il miglior apporto produttivo quando l’azienda fronteggia scenari mutevoli, affronta una richiesta di elevata customizzazione dei prodotti in lavorazione, ha un sistema produttivo strutturato su tempi ciclo a intensità “quasi umana”. Per la produzione di massa, standard, a livelli estremamente intensi, l’automazione tradizionale è una scelta preferibile e garantisce un adeguato tempo di ritorno d’investimento.
ROI RAPIDO, PROGRAMMAZIONE SEMPLIFICATA
Le evidenze registrate in oltre 55.000 installazioni robotiche nel mondo ci hanno permesso di calcolare che il tempo medio di ritorno d’investimento offerto da un cobot Universal Robots oscilla fra i 6 mesi e un anno. L’esperienza maturata ci permette di affermare che tanto più semplice è l’applicazione collaborativa che si implementa, tanto più rapido sarà il beneficio (economico e produttivo) percepito dall’azienda.
Una particolarità offerta dai robot collaborativi, proprio a causa della flessibilità operativa e della semplicità di utilizzo che offrono, è quella di consentire alle imprese di eseguire test, implementazioni sperimentali, studi applicativi a costo assai contenuto. Il tempo di fermo di un robot collaborativo è minimo (è programmabile in circa 90 minuti) e può memorizzare migliaia di routine diverse lanciabili con un semplice click. Il set up della prima applicazione è senz’altro il più dispendioso in termini di tempo, ma una volta memorizzata la programmazione questa può essere lanciata in pochi secondi e replicata su prodotti similari. Questo riduce i costi connessi alla riprogrammazione e al rallentamento produttivo connesso al cambio di linea.
L’esperienza acquisita con un base installata così ampia ci ha messo di fronte alle difficoltà (economiche, di shortage, di skill gap) che affrontano le aziende. Le conosciamo bene. Per questo lo scorso anno abbiamo lanciato un nuovo servizio in partnership con un provider finanziario globale – DLL – per permettere anche alle aziende con problemi di budget di accedere al beneficio della robotica collaborativa con un minimo anticipo di capitale. Grazie al servizio leasing e noleggio operativo è infatti possibile implementare un cobot UR con una spesa che si aggira intorno ai 500 euro mensili, affrontabili da qualsiasi azienda manifatturiera. Inserire un cobot a queste condizioni economiche riduce ulteriormente i tempi di ammortamento perché il cobot entra in produzione ed eroga benefici (di processo, qualità e quantità prodotta) prima ancora che l’azienda lo abbia pagato del tutto.
Il ROI medio di un robot collaborativo UR è di 6 mesi, ma sono stati registrati casi anche molto, molto più brevi.
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