Nell'industria di oggi permane una barriera – nel vero senso della parola - tra lavoro umano e lavoro meccanico. Ma la creazione di valore nelle fabbriche di domani si trova nella fusione, nell'interazione tra umani e robot e non nella loro separazione.
I robot ci renderanno tutti disoccupati? No, perché non abbiamo, né avremo mai, macchine e tecnologia in grado di assorbire tutte le attività di fabbrica. Tuttavia, se si svolge un lavoro monotono e ripetitivo, è necessario considerare che robot flessibili e intuitivi potrebbero cambiare le attività che siamo abituati a svolgere e il nostro stesso posto di lavoro. Ma questo è un vantaggio!
Non è infatti ragionevole impiegare le persone come se fossero macchine. Non è salutare né per il corpo né per la mente eseguire gli stessi movimenti massacranti, alimentando – ad esempio - una macchina per tutto il giorno di pezzi grezzi che necessitano di essere trasformati.
A CIASCUNO IL SUO: UOMINI E ROBOT DEVONO SVOLGERE ATTIVITA’ DIVERSE
L'introduzione della tecnologia robotica ovviamente non serve solo ad alleviare le persone da attività usuranti. Si tratta di utilizzare risorse e macchine in modo ottimale per consentire l'esecuzione di un processo di produzione senza interruzioni, più efficiente e performante.
Quando si tratta di creare oggetti uniformi di alta qualità, i robot eseguono i compiti con precisione e resistenza di gran lunga superiori a quelli che un operatore è in grado di offrire durante una lunga giornata di lavoro. Ma quando si tratta di far fronte ad attività mutevoli, complesse, che richiedono capacità di adattamento e creatività, il discorso cambia.
L'aspetto umano si è perso da qualche parte in questo processo di sviluppo in cui la tecnologia robotizzata recintata ha finito per dominare la fabbrica. Noi di Universal Robot crediamo però che il vero sviluppo tecnologico debba andare nella direzione di favorire la collaborazione uomo – macchina e non la sostituzione di quest’ultima all’uomo. E che tale collaborazione debba divenire sempre più stretta.
Nell’industria e nella società di domani, i robot verranno utilizzati per le attività noiose e imprevedibili e le persone per far fronte all’imprevedibile. Gli uomini aggiungeranno “anima” ai prodotti, che saranno sempre più personalizzati e di altissima qualità, con un’attenzione sempre maggiore rivolta ai dettagli.
In realtà, i moderni robot collaborativi daranno ai lavoratori industriali più influenza sulla produzione. Infatti i robot non possono sfruttare (né acquisire) il patrimonio di conoscenze e abilità che si trova in una fabbrica, solo le persone possono farlo, le persone creative che risolvono i problemi e migliorano i prodotti. Un esperto ebanista potrebbe osservare un pezzo di legno e vedere dentro di esso (con la mediazione del suo lavoro, della sua esperienza, della sua fantasia e creatività) un bellissimo tavolo. Un robot non può farlo.
LA QUINTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E’ ALLE PORTE
Un grande divario si è venuto a creare nel processo di creazione di valore dopo le prime quattro rivoluzioni industriali: meccanizzazione, elettrificazione, automazione e ora digitalizzazione. È a questa perdita di valore che la quinta rivoluzione industriale deve porre rimedio.
I valori che informano il nostro mondo sono stati creati attraverso la produzione industriale, ma l'ambiente di produzione ha spaventato le persone creative, allontanandole dall'industria manifatturiera. Ora la nuova generazione di robot collaborativi ci consente di visualizzare i robot in un modo nuovo e riportare passione e creatività all’interno delle fabbriche. Come? Semplicemente dfacendo sì che ciascuno svolga la funzione per cui è più adatto: ai robot i compiti ripetitivi e faticosi che richiedono precisione. Agli uomini controllo, creatività e capacità di far fronte all’imponderabile.
Ad esempio presso il produttore di elettronica Wistron, le opportunità connesse all’impiego dei nuovi tipi di robot collaborativi, chiamati anche cobot, sono state accolte molto favorevolmente.
I robot e le persone di Wistron lavorano fianco a fianco interagendo tra loro, con conseguente aumento della produttività, miglioramento della fidelizzazione del personale (che è stato sollevato da attività faticose e applicato su processi che richiedono creatività e capacità di problem solving), riduzione dei costi di formazione e, in generale, un vantaggio competitivo diffuso in ogni aspetto della produzione.
Lo stesso succede sulla catena di montaggio della BMW. Il grande passo avanti sono stati i "sensi" del robot moderno, rappresentati dai suoi sensori, telecamere e rafforzati dalle sue caratteristiche di sicurezza (i cobot UR sono dotati di 15 safety native). Grazie a queste caratteristiche è stato possibile far sì che l'intelligenza umana lavorasse in tandem con i robot.
La robotica collaborativa rappresenta un grande salto di qualità a partire dai robot industriali convenzionali e potenzialmente pericolosi. Universal Robots crea robot collaborativi e i cobot stanno realizzando - per dirla in parole povere - la quinta rivoluzione industriale. Le persone possono usare i cobots per infondere passione e anima nei loro prodotti. Proprio nella fabbrica, il luogo della produzione per eccellenza.
I consumatori sono sempre più disposti a pagare un prezzo elevato per prodotti personalizzati perché vogliono sentirsi speciali. Quindi portiamo i robot fuori dalle gabbie e le persone creative torneranno nel settore manifatturiero.
E l'anima tornerà nei prodotti.
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