Fin dal primo giorno di incarico esattamente un anno fa, il presidente UR Kim Povlsen, ha coltivato grandi ambizioni di crescita per l’azienda. Nei primi 12 mesi in carica, UR è cresciuta, passando da circa 600 dipendenti a oltre 800, registrando un fatturato annuo record nonostante la pandemia. Abbiamo incontrato Kim per una chiacchierata e un bilancio sul suo primo anno.
Il carismatico presidente Kim Povlsen ha apportato diverse modifiche da quando ha assunto il suo incarico in Universal Robots nel marzo 2021. La prima missione di Kim è stata quella di creare una struttura più solida in un'azienda che, dopo molti anni come start up, ha attraversato una forte crescita conservando il proprio spirito pioneristico. «Lo spirito è ancora intatto – commenta Povlsen - ma come azienda globale in rapida crescita, dovevamo introdurre un po' più di metodo e procedura».
«Per me è stato importante mettere in atto la strategia fin dall'inizio e questo non è mai un processo esente da sfide. Prima del mio arrivo, non c'erano strateghi impiegati alla Universal Robots. Pertanto, una delle prime cose che ho fatto è stata presentare una strategia e parlare di quali passi avremmo dovuto intraprendere». L'obiettivo di Kim per il primo anno è stato quello di responsabilizzare i singoli dipendenti e rimuovere gli ostacoli che i clienti incontrano nel percorso di automazione.
UN MONDO DOVE LE PERSONE LAVORANO CON I ROBOT E NON COME I ROBOT
«Quando ho iniziato a lavorare in Universal Robots, abbiamo ridefinito la vision e la mission dell'azienda per rendere ancora più chiaro ciò che vogliamo ottenere con i nostri cobot. In quel processo, abbiamo escogitato il mantra di creare un mondo in cui le persone lavorano con i robot e non come i robot. È una visione coerente per il nostro lavoro e l’applichiamo in tutto ciò che facciamo», afferma Kim. «È stato importante per noi sbarazzarci di tutto ciò che sembrava burocrazia e di processi decisionali pesanti. Era necessario creare un nuovo quadro, in cui la distanza dai clienti diventasse più breve e la visione comune più chiara».
Tutti i cambiamenti sono difficili e ci saranno sempre coloro che apprezzeranno la nuova direzione e altri che avranno difficoltà a far fronte: «Nel complesso, tuttavia, direi che UR mi ha accolto favorevolmente e le modifiche che ho suggerito e implementato sono state ben accolte. La mia esperienza nelle precedenti posizioni di vertice è che non dovresti mai aspettare troppo a lungo prima di attuare dei cambiamenti necessari, perché rischi di abituarti alle situazioni e di non riuscire più a distinguere così chiaramente ciò che funziona da ciò che va cambiato».
NON VOGLIO CONTROLLARE TUTTO
Quando si chiede a Kim Povlsen quali qualità speciali ha saputo apportare a un'azienda che ha già visto molti anni di crescita, la risposta è chiara: «Ci sono molte cose in cui non sono bravo, ma quello che so di poter fare davvero bene è dare una direzione. Non ho alcun desiderio di controllare ogni processo all'interno della nostra azienda e penso che questo abbia chiari vantaggi. Voglio responsabilizzare i miei collaboratori restituendo loro l'autodeterminazione. Ad esempio, la direzione non dovrebbe dire agli ingegneri come risolvere un problema per un cliente, gli ingegneri lo sanno meglio di chiunque altro. Quello che però possiamo fare è indirizzare la loro capacità di soluzione verso i problemi più impellenti» dice Kim.
Nel suo primo anno, il Presidente ha investito molte energie nella creazione di un framework che consenta ai vari team di sviluppo di adottare le misure necessarie per creare meno attriti nel passaggio all'automazione. Ciò significa, tra l'altro, creare maggiore consapevolezza nel mercato. Ecco come lo descrive Kim: «Coloro che già utilizzano i nostri cobot sanno perfettamente quali sono i vantaggi. Dobbiamo far sì che la loro storia arrivi anche ai i nuovi clienti che ancora non hanno fatto il grande passo. È così incredibilmente importante concentrarsi sulle cose giuste, perché abbiamo più di 250 persone nei nostri team di sviluppo che devono lavorare insieme per creare le migliori soluzioni. Non dovrebbero essere coinvolti in progetti in cui non sono focalizzati sui problemi da risolvere e in cui l'unico obiettivo è soltanto la prossima scadenza», afferma Kim.
I VALORI UMANI HANNO LA PRECEDENZA
Kim Povlsen sa esattamente qual è il suo compito più importante in Universal Robots: creare un luogo di lavoro piacevole stimolante per ogni dipendente. Sottolinea, tra le altre cose, che tutti dovrebbero avere un pezzo di torta quando vengono raggiunti dei buoni risultati. «Abbiamo introdotto un bonus in tutta l'azienda in modo che tutti siano ricompensati per i propri sforzi. Si applica indipendentemente dal fatto che tu sia VP o operatore in produzione. Ciò riflette i nostri valori e il mio sogno è che Universal Robots diventi un'azienda in cui ingegneri, venditori e tutte le altre professioni che compongono la nostra realtà pensino "questa azienda è qualcosa di cui voglio far parte perché è fuori da questo mondo". Siamo già a buon punto», dice Kim Povlsen.
Sottolinea inoltre che assume principalmente nuovi talenti tenendo conto dei valori aziendali.
«Le abilità possono essere insegnate e, naturalmente, non assumiamo qualcuno che non conosca la propria professione, ma i valori devono coincidere, questa è la cosa più importante», afferma.
UNA QUESTIONE DI TEMPISMO
Kim Povlsen ha seguito il viaggio di Universal Robots in disparte sin da quando era uno studente.
«Sapevo quanto potesse essere eccitante e talvolta un po' caotica la posizione di presidente, e ho spesso pensato che sarebbe stato un compito in cui avrei voluto cimentarmi,» afferma ancora Kim, che si è laureato come ingegnere robotico alla SDU di Odense lo stesso anno in cui Universal Robots ha lanciato il suo primo cobot. È stato un fortuito tempismo che ha portato Kim alla Universal Robots. Poco prima di essere assunto, gli era infatti stato offerto un altro lavoro. «È in effetti una storia quasi incredibile, ma in realtà ero seduto con il contratto di fronte a me e stavo per firmare per un nuovo lavoro quando mi hanno chiamato dalla Universal Robots. In qualche modo è stato un sogno che si è avverato, e allo stesso tempo ho avuto l'opportunità di tornare alla robotica e a Odense, dove sono cresciuto», spiega.
LA GIUSTA DIREZIONE E I PROSSIMI PASSI
Kim è fiducioso che gli sforzi del suo primo anno abbiano portato l'azienda nella giusta direzione e, nel prossimo anno, vuole concentrarsi maggiormente sugli aspetti commerciali e sul marketing. «La nostra attenzione dovrebbe essere sempre rivolta su come aiutiamo il cliente ad affrontare le sue sfide».
Il bilancio annuale, pubblicato di recente, testimonia un buon inizio per Kim Povlsen. Universal Robots ha registrato un fatturato di 311 milioni di dollari nel 2021. Si tratta di un aumento del 41% rispetto all'anno precedente e del 23% in più rispetto al 2019 prima della pandemia.