La semplicità di utilizzo che caratterizza i nostri robot è una delle cifre della loro collaboratività e rende possibile impiegarli con successo anche in ambito formativo.
Uno degli ultimi esempi di tale immediatezza di programmazione e applicazione è rappresentato dalla nostra presenza presso il padiglione della Turchia all’interno della Biennale di Architettura di Venezia, dal 30 luglio al 5 agosto.
Durante la manifestazione un braccio robotico collaborativo è integrato in una semplice applicazione – al cui sviluppo sono chiamati gli studenti che parteciperanno ai workshop organizzati presso il padiglione – di modellazione e scultura della sabbia con getti di aria compressa. Si tratta di un’applicazione che integra la stampa 3d con la fabbricazione robotica. Gli studenti progetteranno e produrranno end effector stampati in 3d che verranno integrati sul braccio del robot UR. L'installazione quindi manipolerà la sabbia in una varietà di modi attraverso getti d’aria compressa, erogando o spostando la sabbia.
L’applicazione in ambito extra industriale dei robot collaborativi UR è in crescita e rappresenta un interessante orizzonte di sviluppo per i nostri cobot i quali, nati e pensati per supportare la produzione industriale, sono perfettamente a proprio agio anche in altri contesti. Perché?
In primo luogo per le loro safety native. Operare in un ambiente che non è progettato esplicitamente per ospitare macchine industriali, come una mostra, una scuola, un parco a tema, è possibile solo se vengono garantite assolute condizioni di sicurezza. I robot collaborativi UR lo fanno.
In secondo luogo perché in ambito formativo ci si rivolge a un pubblico non specializzato e pertanto risulta indispensabile che la tecnologia sia accessibile, comprensibile e che favorisca un approccio pratico. Tutte caratteristiche ampiamente presenti nella piattaforma collaborativa UR.
A scuola di robot: casi applicativi in ambito formativo
Il caso applicativo presso il padiglione della Turchia alla Biennale di Architettura di Venezia, è solo l’ultimo in ordine di tempo in cui la tecnologia UR ha trovato applicazione in ambienti diversi dalla fabbrica.
Ad esempio il Technical College of Jutland, in Danimarca, ha integrato i cobot UR nella sua offerta formativa proprio per andare a colmare quel gap di competenze che andrà a crearsi nelle fabbriche se non si approccia la formazione robotica in maniera precoce. I responsabili del college hanno visto nella piattaforma tecnologia UR il mezzo più efficace per trasmettere le necessarie competenze di programmazione robotica ai propri studenti. Un risultato che – come sottolineato anche dai formatori danesi dello Jutland – reso possibile grazie agli elevati standard di sicurezza garantiti dai bracci robotici collaborativi.
All’interno dell’ iQlandia Science Center, parco a tema scientifico cecoslovacco, sono invece addirittura i bambini delle classi primarie a esser chiamati a programmare i robot collaborativi nell’ambito dell’applicazione Robot Run, un gioco interattivo che consente agli utenti di controllare il braccio robotico in una struttura a labirinto. L’applicazione in iQlandia è la dimostrazione ulteriore della semplicità di utilizzo e programmazione che caratterizza i cobot UR, accessibile – se pur con finalità ludiche – anche ai bambini più piccoli.
La robotica collaborativa è pronta per uscire dalle fabbriche. E voi siete pronti a conoscerla?
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