L’edizione numero 13 di Automation and Testing, che si è tenuta dal 13 al 15 febbraio, ha registrato un forte interesse verso la robotica collaborativa.
Lo dimostrano le molte interviste che ci hanno richiesto, la diffusa presenza del tema nei panel offerti durante le sessioni convegnistiche e da ultimo – ma non meno importante – la folta e continua presenza di visitatori al nostro stand.
I cobot generano interesse e curiosità. Fra le domande che ci hanno più spesso rivolto posso riportare quelle relative alle competenze nella nuova industria 4.0 e quella inerente il saldo occupazionale.
IMPARARE CON I COBOT
Che competenze deve avere un operatore della fabbrica moderna? Che skill deve padroneggiare? Quali sono gli strumenti di cui può avvalersi per mettere a frutto le sue migliori qualità? Ci hanno rivolto queste domande molte volte durante la tre giorni di fiera.
Abbiamo sempre risposto riportando la nostra visione. I cobot sono un catalizzatore di semplificazione nei processi. In un contesto di automazione sempre più integrato e complesso, i cobot rappresentano un elemento “chiarificatore”: rendono più semplice automatizzare alcune operazioni in virtù del modesto carico cognitivo che richiedono. Questo non significa che non occorrano competenze specifiche. Significa piuttosto che quest’ultime possono essere più facilmente maturate e acquisite proprio grazie ai cobot.
L’operatore addetto al tornio può approfondire con rapidità le nozioni di programmazione robotica (di base inizialmente e poi sempre più avanzate) grazie ai cobot, che divengono uno strumento dotato anche di funzioni didattiche. In questo senso l’operatore,da semplice esecutore e attuatore delle funzioni della macchina cui è addetto, diviene col tempo controllore dell’intero processo, introducendo in esso un elemento di automazione che rimane nel suo pieno controllo. In questo scenario di cambiamento sono preziosi i ben noti strumenti che Universal Robots ha messo in campo da tempo, quali la Universal Robots Academy, l’Application Builder, gli ebook e gli eventi come webinar e workshop.
ROBOT AL LAVORO, LAVORO DAI ROBOT
Per quanto riguarda il saldo occupazionale ci è chiaro da tempo grazie alle esperienze dei nostri clienti – così come espresso anche dalla maggior parte degli studi accreditati sinora – che i robot collaborativi hanno un effetto positivo sull’occupazione. Aumentano produttività ed efficienza delle imprese e sostengono processi di reshoring riportando a casa (in virtù dei vantaggi operativi che comportano) produzioni prima spostate al di fuori dell’azienda per ragioni di risparmio economico. Infine creano un’occupazione diretta, generando nuovi posti di lavoro nelle aziende che i cobot li producono (come dimostra il caso di Universal Robots che ha ormai superato quota 620 addetti) o dei molti distributori e integratori che, con il loro capillare lavoro, portano i robot collaborativi all’interno delle aziende.
A&T è stata la prima fiera dell’anno programmata da Universal Robots Italia, a cui seguiranno MECSPE (Parma, 28-30 marzo), Pharmintech dove approfondiremo le possibilità applicative dei robot collaborativi in ambito farmaceutico (questa volta a Bologna, 10-12 aprile), SPS – Ipc Drives Italia (nuovamente a Parma, 27-30 maggio), Cibus Tec (ancora a Parma, 22-25 ottobre). Quest’anno inoltre parteciperemo per la prima volta all’edizione barese di MECSPE.
IL RITORNO DEL TOCCO UMANO
La dimensione della fiera è forse quella più congeniale per trasmettere quanto sopra. Il tocco umano di cui parliamo spesso, raccontando dei cobot di Universal Robots, si declina anche qui: nel dialogo con le persone che ci vengono a trovare al nostro stand e che si affacciano con sorpresa e curiosità verso il mondo della robotica collaborativa.
Ci vediamo a MECSPE.
P.s. Il 27 febbraio Universal Robots, Advolo e Constructa organizzano un convegno su robotica collaborativa e nuove professioni. Qui trovate tutte le indicazioni per partecipare.
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