I COBOT OTTIMIZZANO LE OPERAZIONI DELLE AZIENDE CHE EFFETTUANO LAVORAZIONI MECCANICHE: PRECISIONE, RIPETIBILITA' E PRODUTTIVITA'
L’industria italiana, grazie alle azioni di sviluppo connesse al piano governativo Industria 4.0, vive un periodo di espansione e crescita. Dai dati di una ricerca realizzata da GRS Ricerca e Strategia emerge che quasi la metà (il 41,8%) delle piccole e medie imprese della meccanica è soddisfatta per il prolungamento del piano nazionale 4.0 al 2020, sebbene quasi una azienda su tre (31%) lo giudichi solo una buona base di partenza.
Agli imprenditori coinvolti nella ricerca GRS è stato anche chiesto un giudizio sullo stato attuale della propria azienda in rapporto al processo di industrializzazione 4.0. Il 36,9% degli intervistati dichiara di essere in linea con le competenze richieste, il 17,2% di anticipare le mosse dei competitor, di peso uguale è la quota di quanti ammettono, invece, di essere indietro rispetto alle azioni dei competitor, il 10,2% non sa come si sta muovendo, il 18,5% non dà alcun tipo di giudizio.
I principali fattori che rallentano la digitalizzazione sono l’incertezza del rapporto tra investimenti e benefici, la mancanza di competenze interne e anche gli investimenti che vengono visti come troppo onerosi.
La robotica collaborativa di Universal Robots può però dare un contributo di efficienza e conoscenza utile a ridurre il gap di competenze, garantendo alle aziende un ROI veloce e un forte risparmio economico.
FACILI E FLESSIBILI, I COBOT PER L’INDUSTRIA MECCANICA
I cobot UR sono caratterizzati da una semplicità di programmazione e integrazione che li rende gli strumenti ideali per essere inseriti nelle industrie meccaniche di ogni dimensione. Sono facilmente applicabili a operazioni di asservimento macchine, montaggio, incollaggio e in accoppiata con macchine CNC.
I cobot consentono ai produttori che adottano metodologie di produzione sottrattiva di rendere maggiormente efficiente la linea di produzione a prescindere dai processi, dai materiali utilizzati e dai prodotti finali. Possono farlo perché apportano al processo una precisione nelle lavorazioni non riscontrabile nelle controparti umane. La linea classica di UR (UR3, UR5 e UR10) è caratterizzata da una ripetibilità con scarti sulle routine preimpostate di appena 0,1 mm, ulteriormente ridotti a 0,03 nella e-Series, di recente introduzione, particolarmente adatta a lavorazioni meccaniche e nel settore automotive in cui la precisione estrema è un requisito fondamentale.
In termini di efficienza il portato della robotica collaborativa nelle lavorazioni meccaniche si traduce anche in un incremento della qualità dei prodotti, della produttività e nella riduzione dei tempi dalla produzione all’immissione sul mercato.
Inoltre la grande flessibilità che caratterizza i robot collaborativi UR (una somma di facilità di programmazione, dimensioni e peso contenuti e di una gamma di end effector vasta e dettagliata disponibile sulla piattaforma UR+) li rende gli strumenti ideali per quelle piccole aziende alle prese con alti mix produttivi su lotti di modeste dimensioni.
TRE STORIE DI IMPRESA
RONER
È il caso ad esempio di Ronet, azienda polacca che produce oltre 1000 tipi diversi di molle. La consistente quota di export di Ronet poneva una sfida in termini di qualità da garantire, che i cobot sono stati in grado di vincere.
I bracci robotici collaborativi sono in grado anche di rispondere ad esigenze di ottimizzazione delle risorse e dei processi.
FRANKE
L’esperienza di Franke, leader mondiale nella produzione di lavelli e accessori per cucine, dimostra come un compito semplice - come l’incollaggio di blocchi attorno a una struttura centrale - sia il candidato ideale per un processo di automazione. Applicando un UR5 nelle operazioni di assemblaggio e incollaggio Franke è stata capace di rendere più efficiente il processo, aumentare la produttività e ridurre notevolmente lo spreco di risorse (come ad esempio la colla necessaria per gli incollaggi) a tutto vantaggio dell’intera produzione.
Questo tipo di processi, che coinvolgono pezzi centrali che richiedono lavorazioni su tutti i lati, sono particolarmente esemplificativi delle potenzialità dei cobot UR. Il movimento a 360 gradi del braccio, in connubio con l’evoluta sensoristica integrata in esso, rendono il braccio lo strumento ideale per lavorazioni delicate e con spostamenti tridimensionali su un ampio spettro di superfici.
LEAX GROUP
Quando invece la sfida è posta dal bisogno di flessibilità (come nel caso dell’azienda svedese Leax Group, forte di 11 stabilimenti ad alto tasso di variabilità del layout) allora i cobot rappresentano una soluzione praticamente obbligata. Sono piccoli (UR10, il più grande della gamma, pesa meno di 30 kg), possono ricevere una programmazione di base in circa 1 ora, anche da parte di coloro che non hanno alcuna pregressa competenza di programmazione robotica, e da ultimo – ma non certo meno importante – le 15 dotazioni di sicurezza di cui dispongono (portate a 17 dalla e-Series) li rendono applicabili anche a stretto contatto con gli operatori dell’azienda. Previa valutazione del rischio, l’80% dei 25.000 cobot UR venduti nel mondo, sono stati integrati senza barriere di scurezza all’interno delle fabbriche.
Per le lavorazioni meccaniche i robot collaborativi rappresentano un netto vantaggio in termini economici, produttivi e logistici.
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