Per quali motivi un’azienda dovrebbe scegliere di automatizzare i processi di intralogistica e in particolare quello della pallettizzazione?
Beh, i motivi sono molti.
- Maggiore efficienza: i robot garantiscono ritmi costanti, sono operativi 24/7, offrono elevati tassi di precisione e ripetibilità
- Ergonomia e sicurezza: la pallettizzazione è un’attività particolarmente onerosa per gli operatori e li espone costantemente al rischio di lesioni muscolo scheletriche. Gli infortuni, oltre a incidere sul bene più prezioso di una sua azienda (i dipendenti) rappresentano anche un costo.
- Costi operativi inferiori: sia in termini di personale che di eventuali rilavorazioni necessarie se i pallet vengono impilati scorrettamente (esponendo gli operatori di magazzino al rischio di esserne travolti e i prodotti a danni e rotture)
- Manodopera: c’è un motivo se gli addetti di magazzino siano costantemente in cima alle richieste delle liste lavorative compilate dalle agenzie interinali e se le aziende lamentano una cronica carenza di manodopera per coprire queste posizioni: quasi nessuno vuole occuparsi di pallettizzazione manuale. Si tratta di un’attività poco soddisfacente, faticosa, ripetitiva, logorante per il fisico.
Ora che abbiamo risposto a questa domanda la prossima potrebbe essere: perché scegliere proprio un cobot UR, allora?
Vediamo il perché.
1. Pionieri e sempre in avanti con ricerca e sviluppo
UR ha immesso sul mercato il primo cobot commercialmente pronto nel 2008. È stata l’azienda che per prima ha dato forma a una tecnologia i cui evidenti vantaggi hanno convinto negli anni seguenti molte altre aziende di robotica (tradizionale per lo più) a investire. Da 15 anni UR si concentra esclusivamente sulla produzione di robot collaborativi affidando a una rete di partner e sviluppatori la vendita dei modelli e gli sviluppo degli end effector necessari all’implementazione delle applicazioni. E passimo al secondo motivo
2. Siamo al centro del più vasto ecosistema collaborativo al mondo
UR+ ( si legge UR plus) è il nostro ecosistema digitale che raccoglie soluzioni applicative, accessori (come gripper, sistemi di visione, torce di saldatura, avvitatori, settimi assi verticali e orizzontali, protezioni), software e kit applicativi sviluppati da oltre 400 partner certificati in tutto il mondo, che producono questi accessori in modo che siamo immediatamente operativi e installabili sui nostri cobot in pochi minuti. Questo permette – realmente – di modificare in pochi minuti la missione del cobot, destinandolo a task diversi (dalla pallettizzazione all’avvitatura, per esempio) con il semplice cambio dell’attrezzo al polso. Questo approccio plug&play enfatizza la flessibilità del cobot. Una macchina che è in grado di svolgere decine di compiti diversi.
3. 75.000 buoni motivi per scegliere UR
Tanti sono i cobot che sono stati venduti e installati nel mondo in migliaia di ambienti produttivi diversi e in decine e decine di applicazioni diverse, in aziende di grandi e piccole dimensioni, in ogni settore industriale. Si tratta di un segno di fiducia del mercato, certo, ma anche di un’importantissima fonte di suggerimenti, richieste, aspettative, feed back. Da ogni settore e applicazione (attraverso la rete di oltre 800 partner nel mondo tra distributori e system integrator) possiamo trarre spunto per migliorare il nostro unico prodotto: il cobot.
4. Curva di apprendimento bassa
La programmazione tramite interfaccia grafica consente di apprendere come programmare i cobot UR in pochissime ore. Inoltre, il supporto fornito da strumenti come l’application builder e le biblioteche di pattern di pallettizzazione presenti in UR+, permettono di usufruire di programmi di pallettizzazione preimpostati (ma personalizzabili secondo il bisogno) che semplificano la messa in opera dei cobot.
5. Si fa presto a dire pallettizzazione
I cobot UR possono gestire diversi tipi di pallettizzazione: da quella classica, a quella a strati, a quella a “pedana mista”, cioè con prodotti di forma e dimensioni diverse. Questo rappresenta un vantaggio innegabile per quelle piccole aziende che tipicamente operano in regime di lotto corto e gestiscono un gran varietà di referenze. Cosa accade se non calcolo con precisione ingombri e pesi sulla pedana e inizio a impilare senza un piano preciso? Nella migliore delle ipotesi non sfrutto appieno lo spazio a disposizione in pedana e genero extracosti di magazzino (lo spazio è un valore!), nel peggiore impilo male, senza distribuzione di peso e rischio crolli rovinosi. I cobot UR offrono software specializzati nel calcolo di pesi, spazi e distribuzione di colli differenti sulla stessa pedana.
Ecco 5 buoni motivi per scegliere un cobot UR nel processo di automazione del fine linea.
Ne aggiungo un sesto: da pochi mesi abbiamo presentato il nostro nuovo cobot, UR20. Si tratta del modello più grande e potente della gamma UR, con 20 kg di portata al polso e 3,5 metri di diametro operativo. È una soluzione pensata per ampliare le possibilità applicative della robotica collaborativa in ambito intralogistico, capace di spostare componenti più pesanti su un’area di lavoro più ampia. Ma non si tratta solo di un cobot più grande e potente. È anche un il più leggero a mercato nella sua classe di reach. Significa che può ancora essere spostato a destinato a task diversi. Significa che in termini di sicurezza (e di minore energia cinetica) è estremamente sicuro nonostante la mole.
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