I robot sono perfetti per automatizzare le attività più pericolose e meno ergonomiche.
Dull, dirty, dangerous. Sono i tre aggettivi (noioso, sporco, pericoloso) che definiscono i compiti che normalmente vengono affidati ai robot. Sono ormai decine i task produttivi che non vengono più svolti in maniera manuale. Uno su tutti: la verniciatura. Un’attività estremamente insalubre per gli operatori che dalla robotica ha ricavato anche maggiore precisione e coerenza qualitativa. Molti altri si sono aggiunti nel corso del tempo. I cobot stanno inoltre dimostrando di essere in grado di automatizzare processi che non venivano ritenuti automatizzabili con la robotica tradizionale.
Quali ambienti di lavoro sono perfetti per i cobot?
I cobot, grazie all’elevata precisione e ripetibilità, possono svolgere quasi ogni tipo di compito in una moltitudine di ambienti produttivi diversi.
Food, il cobot è un fedele alleato
I cobot sono operativi in un range termico da 0 a 50° e con il 90% di umidità. Possono operare in clean room grazie alla particolare struttura del rivestimento che evita i depositi di polvere e mantiene pulita la superficie. Le 17 safety native permettono inoltre di installare il cobot – previa analisi del rischio – nei pressi degli operatori senza recinzioni di sicurezza. Un bel vantaggio considerate le dimensioni e lo spazio a disposizione nelle celle di lavorazione dell’industria alimentare. In Covap – cooperativa spagnola specializzata nella lavorazione dei derivati del suino iberico – abbiamo un esempio molto chiaro delle potenzialità dei cobot in ambienti sterili e con spazi angusti.
Pharma, lavoratori in sicurezza grazie ai cobot
All’interno dell’AGH University in Danimarca i cobot vengono utilizzati per realizzare la miscela di alcuni farmaci citotossici utilizzati all’interno dei protocolli chemioterapici. Questi preparati farmaceutici possono essere prodotti esclusivamente in farmacie ospedaliere specializzate con personale che, a causa dell'alta tossicità delle sostanze utilizzate per produrli, può lavorare in questo ambiente solo per poche ore alla volta. I cobot assicurano invece un ciclo produttivo molto più lungo e sollevano gli operatori da un compito tanto pericoloso.
In produzione, quando il lavoro si fà duro
I cobot sono strumenti affidabili e in grado di rendere i posti di lavoro più sicuri. In Scott Fetzer Electrical Group, azienda statunitense, i cobot sono stati installati in un’applicazione in cui sono chiamati a tagliare cavi elettrici ad un ritmo di 16 mila al giorno. Un’attività che prima era svolta manualmente e che aveva creato più di un problema di tunnel carpale agli operatori dell’azienda.
In Clamcleat i cobot tagliano i bordi caldi dei componenti di lamiera freschi di stampa. In questo caso non solo sollevano gli addetti dal rischio di ustioni, ma rendono il ciclo produttivo anche molto più rapido.
Sono molti altri gli esempi applicativi in cui i cobot hanno dimostrato di essere strumenti perfetti per operare anche in ambienti caratterizzati da alte temperature, spazi ridotti, rumori fastidiosi e presenza di elementi tossici.
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