L’ automazione nell’industria alimentare presenta molti requisiti a cui rispondere. Esistono quindi numerose esigenze distribuite lungo tutto il processo di produzione che può comprendere:
• Manipolazione della materia prima
• Packaging
• Controllo qualità
• Etichettatura
L’impiego dell’automazione in ogni fase del processo richiede il rispetto di rigidi standard di sicurezza per i quali sono previste certificazioni apposite.
I cobot, nel corso di questi ulti anni, si sono ritagliati un ruolo di primo piano all’interno di questo settore assolvendo diversi compiti e garantendo un elevato livello di flessibilità.
In particolare, i vantaggi specifici dei robot per l’industria alimentare sono riscontrabili in modo più tangibile nella fase finale del processo, in due applicazioni:
• la movimentazione dei prodotti
• l’inscatolamento
In queste due fasi di processo, i cobot esprimono al massimo le proprie caratteristiche di flessibilità e rapidità di messa in esercizio. I robot collaborativi implementati a fine linea garantiscono alle aziende una gestione molto agile di ampie varietà di prodotto e con tempi di riattrezzaggio ridotti. I robot per l’industria alimentare possono offrire anche l’aumento di ergonomia delle operazioni poiché le parti meno agevoli e più impattanti dei processi produttivi vengono gestite con l’automazione. Grazie a questo gli operatori si dedicano a operazioni con un più elevato valore aggiunto.
A volte basta poco
In questo post andiamo a scoprire 3 casi di successo internazionali da cui sono evidenti i vantaggi nell’implementazione dei cobot nei processi dell’industria alimentare. In particolare, impatti significativamente positivi si sono riscontrati nei processi di Pick & Place e packaging. Quattro capitoli per comprendere meglio in che modo sono stati implementati i cobot e quali sono stati i risultati:
• Nortura, il fine linea flessibile
• Mjolkursamsalan, automatizzare le attività ripetitive
• L’ingrediente segreto di Atria: un robot per l’industria alimentare
Nortura, il fine linea flessibile
Nortura è un’azienda alimentare svedese che ha reso flessibile il fine linea dei propri processi. Nortura utilizzava una cella robotica tradizionale per il fine linea, il che richiedeva:
• Barriere di protezione: l’implementazione di una cella tradizionale richiede sistemi di sicurezza che comportano un investimento economico e di tempo per l’installazione
• Porzioni di layout segregate: la presenza di una cella di questo tipo occupa in modo fisso porzioni (anche ingenti) di spazio nel layout della linea. Questo spazio, una volta assegnato alla cella non può più essere riutilizzato in altri modi.
• Costi di attrezzaggio ingenti: un robot tradizionale, seppur redditizio, non ha tempi e costi di attrezzaggio paragonabili a quelli di un cobot.
Questa soluzione mostrava inoltre totale rigidità poiché questo tipo di impostazione trasforma l’automazione diventa in un bene fisso e non applicabile altrove. Per questo motivo Nortura era alla ricerca di una soluzione di pallettizzazione il più possibile aperta, flessibile e che garantisse un rapido ROI.

La soluzione è stata quella di abbinare un cobot UR10 ad un sistema di visione; in questo modo è stata sviluppata un’applicazione di pallettizzazione automatizzata dagli ingombri minimi e che non avrebbe richiesto alcuno spazio fisso e delimitato. Sull’area di lavoro è stata disegnata un’area in cui vengono risposti i pallet vuoti. Il sistema di visione rileva la presenza del pallet e dà l’avvio al processo. Una volta ultimato il caricamento del pallet secondo il pattern predefinito, il robot torna in posizione di riposo e l’area sgombra dai pallet può essere destinata ad altri usi.
Le caratteristiche di collaboratività dei cobot Universal Robots sono state decisive per dare vita ad un esempio efficace di robot per l’industria alimentare flessibile e dagli ingombri contenuti.
Scopri di più sul Pick & Place cliccando qui.
Mjolkursamsalan, automatizzare le attività ripetitive
Mjolkursamsalan è una azienda alimentare islandese che produce e lavora latticini. A seguito di alcune modifiche nella linea di produzione della crema al formaggio spalmabile, l’azienda ha deciso di implementare una soluzione di automazione. Lo scopo era quello di sollevare i propri operatori dalle mansioni più ripetitive e faticose, fra cui il packaging delle confezioni.
Mjolkursamsalan ha quindi implementato due cobot UR5 collocandoli a fine linea. Il primo cobot integrato nel 2011 preleva 4 confezioni di formaggio da un conveyor tracking e le posiziona in un apposito vassoio. Il secondo cobot implementato l’anno seguente si occupa della pallettizzazione dei vassoi.
Grazie ai due robot per l’industria alimentare si è registrato l’incremento della produttività di fine linea e, in particolare, un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori i quali non svolgono più attività ripetitive.

L’ingrediente segreto di Atria: un robot per l’industria alimentare
La storia di Atria mette in particolare evidenza il significato di automazione flessibile. L’azienda svedese produce e confeziona generi alimentari molto diversi (gamberetti, pomodori secchi, carciofi, ecc…). Per ottenere maggiore produttività ed efficienza ha deciso di automatizzare la parte finale del processo produttivo ovvero il packaging. La problematica dell’azienda era gestire una grande varietà di prodotti attraverso l’automazione flessibile. La tipologia tradizionale di automazione avrebbe richiesto:
• Investimenti in sistemi di sicurezza e protezione: come per Nortura, il problema che deriva dall’implementazione di una cella tradizionale è quello dell’investimento aggiuntivo per le protezioni perimetrali
• Spazio fisso occupato dalle celle: un cobot abbinato a un sistema di visione, può sostituire una cella e consentire un significativo risparmio di spazio. Spazio che può essere riutilizzato in altro modo spostando il cobot una volta terminato il compito.
• Più robot implementati, ciascuno per ogni linea di prodotto

E’ chiaro che con queste premesse l’ottimizzazione del processo, anche solo di fine linea, sarebbe stato praticamente impossibile.
Per questo motivo si è scelta l’opzione di implementazione di un cobot UR10 da destinare alle attività di inscatolamento. Grazie alle caratteristiche di collaborazione il cobot può lavorare in stretta sinergia con gli operatori e condividere gli spazi. Il risultato immediato è stato quello di sollevare gli operatori dai compiti ripetitivi e pesanti tipiche della fase di inscatolamento dei prodotti. Il cobot assolve con precisione continuativa al packaging, mentre i colleghi umani possono concentrarsi sul controllo qualitativo dei prodotti. Ciò ha contribuito ad aumentare la produttività di processo e mantenere inalterato il livello di qualità dei cibi.