Roberta Nelson Shea, Global Technical Compliance Officer di Universal Robots, spiega perché il recente e incidente occorso durante una competizione scacchistica, che ha coinvolto un robot (NON un cobot Universal Robots) e un bambino, non sarebbe mai dovuto accadere.
Di recente, si è verificato un incidente, ampiamente pubblicizzato dalla stampa, in cui un sistema scacchistico robotico ha rotto il dito di un bambino di sette anni durante un torneo a Mosca. Questo, semplicemente, non sarebbe mai dovuto accadere. Il robot non era uno dei nostri cobot, ma ci sentiamo in dovere di commentare perché questa applicazione di scacchi robotizzata NON riflette i normali standard di sicurezza e le pratiche accettate nel settore della robotica.
Il modo in cui questo incidente è stato segnalato e commentato può distorcere la comprensione dei sistemi di sicurezza connessi alle applicazioni di robotica. Un funzionario della federazione scacchistica russa ha insinuato che l'incidente è avvenuto perché il bambino avrebbe "violato" le regole di sicurezza. Questo è del tutto irragionevole e fuorviante!
PRIMO: ESEGUIRE UNA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
È universalmente condiviso che i system integrator debbano eseguire una valutazione del rischio per l'uso previsto e per gli usi impropri facilmente prevedibili delle applicazioni robotiche. Se ciò fosse stato fatto, sarebbero state apportate numerose modifiche alla cella, tra cui l’integrazione di una pinza morbida, in luogo di un modello con bordi duri. Inoltre, sarebbero stati installati dei sensori di sicurezza che avrebbero consentito il movimento del braccio robotico solo e soltanto quando nessuno scacchista si fosse trovato nelle vicinanze. Era ragionevolmente prevedibile che il giocatore di scacchi si sarebbe principalmente concentrato sul gioco e non sul suo avversario robot.
La sicurezza di un'automazione consiste nel "semplificare e rendere sicuro il modo di lavorare". In questo specifico caso, tutti i movimenti degli scacchi dovevano poter essere eseguiti senza che un giocatore si fosse trovato costretto a pensare: “posso muovere il mio pezzo o corro un rischio per mia incolumità?”.
SECONDO: APPLICARE LA GIUSTA TECNOLOGIA
I robot collaborativi (cobot) a potenza e forza limitate (PFL) smettono di muoversi dopo il contatto con una persona. Una tecnologia di questo tipo (come quella utilizzata da Universal Robots, che integra nei propri cobot 17 safety native) è già disponibile. Seguendo i requisiti della valutazione del rischio dell'applicazione, ogni giorno decine di migliaia di cobot lavorano in piena sicurezza insieme agli esseri umani. In effetti, i cobot sono sempre più utilizzati anche negli ambienti educativi per insegnare la programmazione e lo sviluppo di applicazioni robotiche, quindi in contesti non industriali, privi di recinzioni di sicurezza e a contatto con personale non addestrato.
TERZO: RISPETTARE GLI STANDARD DI SICUREZZA
Tutti i rinomati produttori e integratori di robot si assumono la responsabilità di fornire prodotti e soluzioni sicuri. In Universal Robots, i nostri robot e-Series sono certificati EN ISO 13849-1 e EN ISO 10218-1 da TÜV Nord, secondo una certificazione internazionale validata e conferita da enti terzi indipendenti. I cobot includono 17 funzioni di sicurezza configurabili avanzate certificate da TÜV Nord come PLd Cat 3 (approfondisci natura e funzionamento delle safety guardando il webinar on demand). Ciò significa che dispongono di tempo e distanza di arresto configurabili, limiti di posizione del giunto, limiti di posizionamento del braccio, limiti di orientamento dell'utensile, piani di sicurezza, che consentono di delimitare aree sicure per l’operatore in cui il cobot non entra, che permettono di limitare la forza (TCP) e il movimento del giunto del gomito ( secondo parametri di forza, velocità, limitazione spaziale).
L’integratore che ha sviluppato l’applicazione per giocare a scacchi getta un riflesso negativo sulle migliaia di professionisti dell'automazione che prendono molto sul serio la sicurezza degli operatori. Il mondo manifatturiero continua ad affrontare sfide cruciali che l’automazione può vincere, fra cui una ormai cronica carenza di manodopera. La robotica e l'automazione possono fornire una soluzione tempestiva e possono anche rendere i luoghi di lavoro ambienti molto più sicuri per gli esseri umani che vi operano. Ma queste opportunità saranno pienamente realizzate solo quando la sicurezza sarà una priorità per tutti nell'implementazione delle applicazioni.
Se ora vuoi scoprire di più sulla sicurezza dei cobot UR, scarica l'infografica dove elenchiamo tutte le operazioni dei cobot in funzione della sicurezza: